Pellegrini del monastero

Il futuro, moderno pellegrino nuovamente in cammino lungo gli antichi percorsi della Franchigena, ripete un gesto (una scelta) che appartiene ad un patrimonio irrinunciabile comune a tutti gli uomini, in tutti i tempi.
Un patrimonio a cui l’uomo non rinuncia e non può rinunciare perché attraverso di esso può capire se stesso ed il significato della sua esistenza, del suo andare …

La Francigena è un lungo cammino che partendo da Canterbury raggiunge Roma.
Ogni pellegrino sceglierà il suo percorso, con mezzi, con spirito e con attese diverse. Certamente il suo pellegrinaggio giungerà ad un momento topico, un momento nel quale qualsiasi motivo sia stato alla base della sua scelta trova la sua risposta, qualunque essa sia.
Questo momento si trova sicuramente alla fine del viaggio.
Ed ecco allora che la tappa al Monastero S. Vincenzo M. di Bassano Romano può diventare “strategica” rispetto l’intero pellegrinaggio.

Infatti il pellegrino è ormai giunto alle porte di Roma, il suo viaggio sta per concludersi e così, come gli antichi pellegrini, avrà bisogno di fermarsi, sostare, riposarsi, prepararsi fisicamente, mentalmente ed anche spiritualmente per entrare nella Città Santa.
I Monaci Benedettini sono lì per aiutarli in questo.
Troverà infatti, non soltanto accoglienza ed ospitalità, ovviamente improntata alla semplicità e dignità monacale, ma anche – se lo vorrà – “momenti” religiosi e spirituali che potranno andare dal semplice, ma altamente simbolico, rintocco sulla Campana degli Smarriti, a funzioni studiate “per il pellegrino della Francigena” di memoria, di perdono e di purificazione.